The physical impossibility of death (Damien Hirst) I

Quando nel 1991 Damien Hirst immerse in una vetrina d’acciaio piena di formaldeide uno squalo tigre (altri animali seguiranno), sottrasse, con un’intuizione eidetica, l’orgasmo di morte dalla contingenza eiaculatoria dell’ultimo spasimo.   

Non può esserci esperienza empirica del momento della morte dato che questo momento è precisamente l’evacuazione di ogni esperienza fisica. Con quest’opera, l’artista inglese rappresenta il vivente organico allo stato privo di vita. L’orgasmo prima dell’eiaculazione. L’estasi.

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Una risposta a The physical impossibility of death (Damien Hirst) I

  1. Marco ha detto:

    Credo che Hirst sia uno dei pochi che abbiano capito veramente ciò che succede nel momento in cui qualcosa finisce e conseguentemente il rapporto che vi è tra la conclusione di qualcosa e noi, che l’abbiamo vissuta o che l’abbiamo semplicemente vista.
    Damien è uno degli artisti più geniali di questo secolo.

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